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10 Buoni Motivi per venire in Umbria, il Quinto: Itinerari della Fede e Luoghi Sacri

Lungo strade e sentieri di santi e pellegrini: arte, storia e natura per scoprire l’anima dell’Umbria

Umbria, per ritrovare se stessi. Alla ricerca di quella  dimensione nascosta che ti raggiunge nel cuore e nella mente: esperienze spirituali che potrai vivere nell’intensità dei boschi o nei luoghi scelti dagli eremiti. Antiche tradizioni religiose e leggende  di draghi e serpenti da sconfiggere, per raggiungere la tua  pace interiore.

Nella patria di grandi santi e di innovativi ordini religiosi per seguire percorsi intrisi di misticismo e di fede, in un susseguirsi di chiese edificate nel tessuto cittadino ed eremi incastonati nel paesaggio.

L’Umbria, la terra dei grandi santi: San Francesco, Santa Chiara, San Benedetto, Santa Rita, San Valentino. Percorri i loro passi per conoscere meglio la loro vita, i loro paesi natali, oppure per raccoglierti nella meditazione e nella preghiera.
L’Umbria è la casa dove sono nati e cresciuti molti santi, quindi ti propone i luoghi a essi dedicati, come basiliche, cripte, santuari,  ma anche un paesaggio mistico, tranquillo, il meglio che si possa desiderare per la meditazione e per il raccoglimento spirituale.La preghiera è un’esperienza personale e l’incontro con Dio e con i Santi può avvenire in tanti modi: gli itinerari umbri sono delle proposte che rispecchiano l’immagine della regione, da secoli legata ai valori della pace, del raccoglimento mistico e della preghiera, nei quali essa trova la sua più intima identificazione storica e culturale.

L’ordine di San Benedetto, i Benedettini, hanno trasformato significativamente il territorio con il loro operato. Per questo, nella regione, sono numerose le testimonianze di abbazie e monasteri benedettini dove puoi far vivere al tuo animo l’esperienza della preghiera nell’espressione “Ora et labora”. Madre Speranza, beata della Chiesa Cattolica, ha istituito a Collevalenza il Santuario dell’Amore Misericordioso, come permanente testimonianza di una presenza di Dio che perdona tutti i suoi figli pentiti.

Itinerario benedettino da Giano dell’Umbria a Sangemini

Itinerario lungo i luoghi benedettini dei Monti Martani: da Giano dell’Umbria a San Gemini nel segno dell’ora et labora

Nei luoghi di san Benedetto da Norcia

MONTI MARTANI

L’abbazia di San Felice, situata in posizione isolata e dominante, la trovi a poca distanza dal borgo di Giano dell’Umbria. Di origini incerte, secondo lo storico folignate Ludovico Jacobilli l’istituzione del complesso è databile al 950 quando vi si stanziò una comunità monastica benedettina, mentre la costruzione della chiesa e dell’annesso monastero risale agli inizi del XII secolo: sei in viaggio in terre fortemente segnate dalla cultura benedettina tra monasteri, abbazie e luoghi unici, dove il silenzio e la bellezza del paesaggio invitano alla meditazione e all’avvicinamento a Dio.  In questo modo potrai vivere la sua regola di preghiera e lavoro – “ora et labora” – come un’autentica esperienza.

Ricerca spirituale e impegno materiale si concretizzano all’interno delle comunità monastiche. I religiosi attraverso i secoli abbandonarono l’austero ritiro nelle abbazie avvicinandosi alle popolazioni: diventandone fulcro spirituale, culturale ed economico e contribuendo in modo decisivo alla rinascita morale e culturale del continente dopo le invasioni barbariche.
Il tuo percorso inizia da Massa Martana: i monti Martani, già evangelizzati intorno al IV secolo d.C. dai primi cristiani che si spostavano lungo l’antico tracciato della via Flaminia, conobbero l’opera benedettina attraverso due importanti complessi abbaziali sorti sulle fondamenta di edifici romani: l’abbazia dei Santi Fidenzio e Terenzio e Santa Maria in Pantano. La chiesa di Santa Maria in Pantano è una delle più antiche ed interessanti dell’Umbria.
Ricorda che la visita dell’abbazia dei santi Fidenzio e Terenzio, di proprietà privata, è consentita la domenica mattina dopo le 10. Continua sulle tracce della presenza benedettina nel territorio intorno a Terni, attraversa borghi e castelli ricchi di storia: la tua ultima tappa al complesso di San Niccolò edificato all’interno del centro storico di San Gemini. Questa abbazia, abitata da monaci benedettini fu dedicata al culto di San Nicola, Vescovo di Mira, il cui nome venne contratto in Nicolò.

 

Itinerario della Santità femminile

Itinerario della Santità femminile, dal nord al sud dell’Umbria lungo la vita e le testimonianze di sante e beate

Dal nord al sud dell’Umbria lungo la vita e le testimonianze di sante e beate

Storie straordinarie. Edifici, dipinti preziosi ma anche oggetti di uso quotidiano: devi accostarti per far riaffiorare le esperienze spirituali che questi luoghi ancora emanano. Quest’itinerario è un omaggio alla Santità femminile alla quale Giovanni Paolo II, nella Mulieris Dignitatem, intendeva riconoscere il ruolo di protagonista della pace e del servizio alla vita e all’amore per il prossimo: l’Umbria ti offre sante, e mistichefiorite nei secoli, alle cui vite e testimonianze potrai ispirarti per il tuo percorso interiore.

Parti dal nord dell’Umbria dirigendoti verso sud. A Città di Castello segui la vita di santa Veronica Giuliani (monastero delle Cappuccine di Santa Chiara) la cui simbiosi con Cristo si è materializzata nelle stimmate e della beata Margherita (chiesa di San Domenico) che ha trasformato le sue sofferenze fisiche in pienezza intellettuale e spirituale.
A Perugia trovi le tracce di beata Colomba da Rieti (ex monastero di San Pietro e chiesa di San Domenico) che per le sue capacità visionarie e taumaturgiche ha saputo operare per la pace nella città, all’epoca dilaniata da intense lotte. È nell’Umbria centro-orientale che si concentrano alcune delle testimonianze più rilevanti. Oltre a Santa Chiara d’Assisi (Porziuncola, monastero San Paolo delle Badesse, San Damiano, Basilica di santa Chiara) che adolescente lasciò la casa paterna per seguire san Francesco e la sua vita. Ripercorri la storia di tre personalità che nella loro vita hanno dei percorsi differenti ma paralleli verso la perfezione cristiana: Santa Angela da Foligno (Basilica Superiore, chiesa di San Matteo, convento San Bartolomeo di Merano), beata Angelina da Montegiove (monastero di Sant’Anna) e Santa Chiara da Montefalco (chiesa di San Giovanni Battista, chiesa di Santa Croce).

Spostati alle pendici dell’Appennino umbro-marchigiano: sono particolarmente venerate Santa Rita da Cascia (monastero Santa Maria Maddalena, Roccaporena, santuario di Santa Rita, Collegiata di Santa Maria) invocata come “santa delle cose impossibili”, e Santa Scolastica da Norcia (chiesa di San Benedetto, chiesa di Santa Scolastica e a Perugia abbazia di San Pietro) iniziatrice del monachesimo benedettino femminile.
L’ultima tappa del tuo viaggio è a Narni, dove nasce la beata Lucia (chiesa di Sant’Agostino, chiesa di Santa Maria Maggiore) donna misticamente unita al Cristo fin da giovanissima.

Itinerario dell’amore misericordioso ed eucaristico

Itinerario dell’amore misericordioso e eucaristico: Collevalenza, Todi e Orvieto

Puoi essere un pellegrino più o meno devoto, ma non puoi fare a meno di chiederti cosa cercare attraverso questo cammino: una sorta di trekking dello spirito, facendo tappa in oasi silenziose alla scoperta di un’altra idea di natura e di raccoglimento. L’itinerario dell’Amore Misericordioso Eucaristico ti chiede di rievocare, attraverso i segni dell’arte e della preghiera, il messaggio evangelico.

ORVIETO

Parti da Collevalenza, con la mente ed il cuore aperti, dove sorge il Santuario dell’Amore Misericordioso voluto  negli anni ’50 da Madre Speranza, che è stata beatificata nel 2014.

Spostati quindi nella vicina città di Todi,, niente fretta e sii pronto ad avere risposte anche dove non hai posto domande: inizia con il visitare la Chiesa del Santissimo Crocifisso. Fuori le mura della città fino alla Chiesa di Santa Maria della Consolazione: raccogliti e osserva. La leggenda vuole che un operaio, privo della vista da un occhio, liberando dai rovi la zona dove oggi sorge la chiesa, avesse ripulito con il proprio fazzoletto il volto della Vergine Maria posta un’edicola votiva. In seguito, asciugandosi gli occhi con lo stesso fazzoletto riacquistò miracolosamente la vista. Fu questo il motivo per cui si edificò la chiesa.

Ora riprendi il cammino e lungo una strada tra i monti, prosegui fino ad Orvieto. Il  Duomo di Santa Maria Assunta in Cielo è molto famoso in tutta Italia. La sua bellezza architettonica e la sua imponenza non distolgono la tua attenzione dalla preghiera.

Del viaggio fatto dalla Santità di nostro signore Papa Gregorio XVI nel 1841

Seguiamo il percorso scelto da Gregorio XVI alla scoperta dei luoghi intrisi di storia e spiritualità

“Nutriva antico desiderio di muoversi……il fervore cresceva pensando Egli che avrebbe visitato altri Santuari”. Siamo sulle orme di Papa Gregorio XIV che nel 1841 transitò in Umbria, per raggiungere Loreto. Giungi a Narni e vai nella Cattedrale di San Giovenale,  primo vescovo e patrono della città.

Goditi una passeggiata per le strade della città, che in quell’occasione erano piene di drappi di seta ed arazzi ricamati in argento. Raggiungi poi Terni e visita la Cattedrale di Santa Maria Assunta che fu edificata sui resti una costruzione risalente  alla metà del sec.VI. voluta dal  vescovo S. Anastasio . Pur senza carrozza, dirigiti ora verso l’ex convento agostiniano di S.Pietro dove il santo padre alloggiò. Puoi visitare, poco fuori dalla città il monastero   delle “scalze in S. Teresa”.  Dirigiti verso Spoleto , fai una prima sosta alla chiesa di S. Filippo Neri,  iniziata nel 1640 su progetto dell’architetto spoletino Loreto Scelli.   Raggiungi la Cattedrale di Santa Maria Assunta  e, al suo interno, dirigiti verso la cappella della Santissima icona, opera bizantina dell’XI-XII secolo, donata nel 1185 dall’Imperatore Federico Barbarossa in segno di pace. Uscito dalla Cattedrale vai verso l’Arco di Druso, nei pressi di Piazza del Mercato, che fu eretto per iniziativa del senato spoletino nell’anno 23 d.C, in onore dei principi Druso e Germanico. Nel complesso della ex caserma Minervio, insieme all’anfiteatro ed alla Chiesa dei Santi Stefano e Tommaso, visita l’ex Monastero della Stella, ed i resti del suo bellissimo chiostro a doppio ordine. Tornando verso la parte alta della città, osserva il bel Palazzo Pianciani dimora nobiliare di gusto neoclassico, ora sede delle Banca Popolare di Spoleto, che sorge in un’area urbanizzata già in epoca romana.

Il monastero carmelitano dei santi Giuseppe e Teresa era situato a Terni nei pressi della porta spoletina. Fu ultimato nel 1618 quando vi si stabilì la prima comunità monastica. Nella storia il monastero ha cambiato sede più volte, fino ad arrivare a quella attuale sulla sommità di una collina a poca distanza dall’area urbana.

 

Sulle vie della Spiritualità nell’Alta Valle del Tevere

Nel silenzio profondo dove san Francesco affrontò il diavolo o nei luoghi del primo eremo di San Romualdo

In Umbria il senso del sacro affiora da ogni abbazia o eremo e dai tanti luoghi della fede che ne segnano il territorio. L’Alta Valle del Tevere custodisce una straordinaria ricchezza di edifici di grande interesse storico-culturale.

L’itinerario comincia da Città di Castello, la porta a nord-ovest della regione. Prima di partire approfitta per visitarne il centro storico, caratterizzato da una elegante struttura architettonica rinascimentale, e non perdere l’occasione di ammirare i capolavori conservati nella Pinacoteca comunale di Palazzo Vitelli, dalle opere del Signorelli a quelle di Raffaello e del Ghirlandaio.

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La prima sosta, dopo solo pochi chilometri, ti porta all’ Eremo di Buonriposo, tappa del Cammino Francescano perché, in questo luogo immerso nel verde, il santo trovava riposo spirituale nelle sue peregrinazioni verso La Verna. È particolarmente emozionante ritrovare i segni della stanza in cui San Francesco dimorò nel 1213; è ancora visibile la semplice chiesetta con l’altare e il coro, la stanza del Santo, il refettorio, il piccolo chiostro e la Grotta del Diavolo, in cui Francesco fu  ripetutamente tentato da apparizioni demoniache.

Prosegui quindi il tuo viaggio tornando verso Città di Castello e, dopo una trentina di chilometri, troverai il Satuario della Madonna di Belvedere, eretto alla fine del XVII secolo. Nel Santuario viene venerata un’antichissima immagine della Madonna. Così come suggerisce il suo nome, la visita al monastero è consigliata anche in virtù dell’arco panoramico che si può godere dalla sua posizione, che offre una vista unica su Città di Castello e i suoi campanili, ma anche sull’Alta Valle del Tevere, dal monte della Verna al Monte Acuto.

Poco meno di trenta chilometri di strada appenninica separano il Santuario della Madonna di Belvedere dall’Abbazia di San Benedetto Vecchio di Pietralunga. Incantevole la sua struttura a tre navate e le originarie decorazioni scultoree. L’abbazia ha subito molti rimaneggiamenti e l’originario organismo basilicale a tre navate è stato mutilato nella parte anteriore e nella navata sinistra; la facciata corrisponde, infatti, alla larghezza della navata centrale e della destra che è stata trasformata in sacrestia.

Il cammino prosegue verso Umbertide, con deviazione obbligata per una visita all’imperdibile borgo medievale di Montone.

Giunto ad Umbertide, concediti una passeggiata e lasciati sorprendere dai tanti gioielli architettonici e artistici della città, prima di ripartire per l’ Abbazia di San Salvatore di Montecorona, fondata, secondo la tradizione, da San Romualdo intorno all’anno Mille; il monastero benedettino in stile romanico, è simbolo ideale di questo viaggio spirituale e artistico. Puoi terminare il viaggio risalendo verso Guibbio, per una visita alle innumerevoli bellezze della città dei Ceri, e, perché no, per una cena ristoratrice a base di prodotti tipici eugubini: crescia, tartufi, cacciagione e tanti altri ancora.

L’Umbria tutta parla di Francesco e del suo messaggio d’amore per la natura e le sue creature. Il cammino sulla via di Francesco diventa un modo per conoscere la gente, i monumenti e le opere d’arte che si sono alimentate della stessa linfa vitale del Poverello d’Assisi.
Prendendo la direzione per Assisi o per Roma, camminare lungo la Via di Francesco costituisce un autentico cammino dello spirito e del corpo.
Non dimenticare di richiedere la Credenziale del Pellegrino, dove raccogliere i timbri e i ricordi del tuo cammino

VIA DI FRANCESCO – Da Citerna a Città di Castello

Trekking da Citerna a Città di Castello: il percorso di San Francesco per la ‘Via del Nord’ dell’Alta Valle del Tevere Umbra

Questa parte del cammino di Francesco  ti darà l’opportunità di godere dello scenario più dolce del nord dell’Umbria: non troverai salite troppo impegnative, camminerai tra campi, vigneti e paesi di pendio nel silenzio e nella quiete più assoluti.

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Partendo dal paese di Citerna dopo 20,5 km su strada sia bianca che asfaltata, giungerai a Città di Castello. Durante la tappa, dovrai seguire i segnali ufficiali color giallo e blu della Via di Francesco. Esci dal centro storico di Citerna da Via Garibaldi: scendi fino al bivio con l’edicola e gira a destra in direzione L’Eremo del buon riposo e Città di Castello. Parti con una scorta di acqua perché potrai rifornirti solo dopo 12 Km nei pressi di Lerchi, dove si trovano delle fontanelle.

Dopo circa 100 mt su strada asfaltata e piuttosto trafficata, gira a destra su un percorso sterrato: camminerai leggermente in salita tra ippocastani, querce e roverelle. Alla biforcazione (a questo punto avrai percorso km 4,91 dal punto di partenza) svolta a sinistra e dopo 300 mt prosegui a destra fino a Le Burgne. Da qui godrai di una magnifica e ampia vista sulla valle del Tevere e sul paesaggio umbro, disegnato da colline, paesi di pendio, boschi e chiese.

Dall’incrocio segnalato al km 6,76, scendi a destra (facendo attenzione alla presenza di cani sciolti incustoditi) fino ad arrivare aCaldese; da qui, dopo un breve tratto su asfalto gira su una strada sterrata, costeggiando un allevamento di bufale e salendo fino al crinale della collina.

Al bivio per S. Lorenzo, scendi a sinistra per raggiungere Lerchi. Arrivato qui, potrai scegliere tra la strada più breve ma più trafficata per raggiungere Città di Castello (lungo via Toscana) oppure decidere di passare per la Chiesa della Madonna della Speranza, voltando a destra e proseguendo fino a Varzo (516 mt s.l.m.). Dovrai continuare sul falsopiano fino al bivio, poi prendere la sinistra; inizierai a scorgere in lontananza il campanile del Duomo di Città di Castello e passerai davanti al famoso Eremo Francescano del Buon Riposo, dove San Francesco era solito fermarsi quando si recava a La Verna. L’Eremo ha ospitato molti religiosi come Sant’Antonio da Padova, San Bonaventura, San Bernardino da Siena e il Beato Francesco da Pavia ed è visitabile con la gentile concessione dei proprietari, quando presenti.

Continuerai attraverso il bosco passando per la Foresteria di Villa la Montesca fino ad un cancello grigio, in corrispondenza del quale dovrai voltare a destra e proseguire fino al Duomo di Città di Castello, una bella città a misura d’uomo la cui storia è da sempre legata all’arte.

 

VIA DEL NORD, da La Verna ad Assisi sui passi di Francesco

Dal Santuario di La Verna, dove Francesco ricevette le stimmate, verso la Basilica di San Francesco in Assisi

Il percorso

Il percorso si sviluppa tra le salite e le discese dell’Appennino, che vanno affrontate sempre con passo calmo e regolare. La fatica è parte del cammino, ma la possibilità di ridurre le tappe offre a tutti la possibilità di adeguare la marcia alle proprie esigenze.
Le prime due tappe del cammino sono di montagna, si affrontano salite impegnative sui monti dell’Appennino per raggiungere l’eremo di Montecasale e la città di Sansepolcro. L’itinerario si snoda alternando strade sterrate, sentieri e anche asfalto.
Il cammino ti farà avvicinare ai luoghi dove Francesco passò e pregò nel corso delle sue itineranze: Citerna, Città di Castello, Pietralunga, Gubbio, Valfabbrica.
Lungo la Via tutto parla di Francesco e del suo messaggio di amore per tutte le creature. Gli eremi, le abbazie, i paesi e le città conservano i tanti tesori dell’arte e della storia, che celebrano il genio d’Italia, della quale San Francesco è Patrono.

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Segnaletica

Nel tratto toscano la Via di Francesco è indicata con la segnaletica CAI (segnale bianco-rosso), in Umbria il percorso è ben segnalato con i colori della Via: il Giallo e il Blu che ti guideranno fino ad Assisi

VIA DI FRANCESCO – VIA DI ROMA

Via di Francesco-Via di Roma, da La Verna ad Assisi e poi fino a Roma sui passi di San Francesco

Un unico cammino di circa 500 km che unisce La Verna, Assisi, la Valle Santa di Rieti e Roma.

La Via di Francesco – Via di Roma, tra Toscana, Umbria e Lazio,  collega tra loro alcuni “luoghi” che testimoniano della vita e della predicazione dei Santo di Assisi.
Le 23 tappe del cammino, con possibilità di scegliere alcune varianti di percorso, partono dal sacro monte de La Verna.  Il cammino tocca i luoghi dove Francesco passò e pregò: l’eremo di Montecasale, Sansepolcro, Citerna, Città di Castello, Pietralunga, Gubbio e Valfabbrica e si conclude in Assisi. Qui ti riposerai e mediterai presso la tomba del Santo nella Basilica a lui dedicata, ma ti consigliamo di trovare il tempo per visitare i tanti luoghi che conservano memoria della sua vita e del suo messaggio.

SPOLETO

Si prosegue verso Roma e si attraversa la Valle di Spoleto, tanto cara a Francesco che esclamò: Nihil iucundius vidi valle mea spoletana. Le abbazie, le pievi e i conventi testimoniano il fascino spirituale di questo tratto della Via, che racchiude centri storici ricchissimi di arte e storia:Spello, Foligno, Trevi e Spoleto. Si prosegue in Valnerina toccando i borghi di Ceselli, Arrone e Piediluco e con una deviazione si può raggiungere Terni e la Cascata delle Marmore.
Lasciata l’Umbria per entrare in Lazio la Via ti conduce nei principali santuari della Valle Santa di Rieti, tanto amati da Francesco: Greccio; Fonte Colombo; La Foresta e Poggio Bustone. Da Rieti affronterai gli ultimi 100 km per raggiungere Roma, culla della cristianità e meta di pellegrini da tutto il mondo.

Segnaletica

La Via di Francesco nel tratto toscano è segnalata con la segnaletica CAI ( segnale bianco-rosso) , in Umbria e in Lazio il percorso è ben segnalato con i colori della Via: il Giallo e il Blu che ti guideranno prima ad Assisi e poi nella Valle Santa di Rieti e quindi a Roma.

VIA DI FRANCESCO – VIA DEL SUD

Dal Santuario di Greccio alla Basilica di San Francesco in Assisi, attraversando la Valle Santa di Rieti

Il percorso

Il punto di partenza della Via del Sud è il santuario francescano di Greccio in Lazio, incastonato sulla parete collinare che circonda la Valle Santa di Rieti. Il cammino prende avvio nel luogo in cui intorno al 1223 Francesco  diede inizio ad una delle più tenere tradizioni cristiane: il presepe.
La Via di Francesco del Sud ha una lunghezza totale di circa 180 km, che consigliamo di percorrere in 10 tappe ( e con possibilità di scegliere tra alcune varianti), ma sarai libero di decidere di aumentare o ridurre la distanza delle singole tappe per venire incontro alle tue esigenze.
Le prime tappe ti conducono nei principali santuari della Valle Santa: Greccio; Fonte Colombo; La Foresta e Poggio Bustone. Lungo questo primo tratto si affrontano salite e discese di media difficoltà e la fatica è ricompensata dal bellissimo paesaggio della natura.
Dalla Cattedrale di Rieti si prosegue in salita, prima verso il santuario de La Foresta e poi verso il santuario di Poggio Bustone. L’Itinerario prosegue in Umbria verso Piediluco, dove si viene accolti lungo le sponde del rasserenante lago.
Si cammina  prima lungo le sponde del fiume Velino, e poi risalendo lungo il fiume Nera. Questo tratto si sviluppa in piano su uno stretto fondovalle (Valnerina), con la possibilità di una deviazione per scoprire le maestose Cascata delle Marmore.
Dopo una salita impegnativa si lascia la Valnerina per giungere nella Valle di Spoleto, tanto cara a Francesco: Nihil iucundius vidi valle mea spoletana.
Le abbazie, le pievi e i conventi testimoniano il fascino spirituale di questo tratto della Via, che racchiude centri storici ricchissimi di arte e storia: Spoleto, Trevi, Foligno, Spello e Assisi.
Il cammino si sviluppa quasi interamente sulla mezzacosta coltivata ad olivo, in un paesaggio che ispira pace. Le salite e le discese, una delle caratteristiche della Via, si susseguono ma senza mai affrontare eccessivi dislivelli. Il tuo cammino da pellegrino si conclude nel silenzio meditando presso la tomba di Francesco all’interno della Basilica Inferiore di Assisi.

Segnaletica

La Via di Francesco nel tratto laziale è segnalato con la segnaletica CAI (segnale bianco-rosso) e con segnali giallo e blu , in Umbria il percorso è ben segnalato con i colori della Via: il Giallo e il Blu che ti guideranno fino ad Assisi

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