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  • Hotel Tevere [3 stelle], Hotel e Ristorante a Perugia - Umbria, Italy

6) 10 Buoni Motivi per visitare l’Umbria, il Sesto: Artigianato e Shopping

Percorsi suggestivi, eccellenze produttive e tradizioni secolari per uno shopping che sposa antico e moderno

La grande tradizione artigiana e produttiva da vivere in tanti modi: diventa garzone di bottega per un giorno e crea dal nulla un capolavoro di ceramica; vai a caccia del miglior cachemire direttamente in maglificio; scopri botteghe e laboratori d’arte, tessuti antichi, mobili intarsiati e tanto altro.

LA CERAMICA

CERAMICHE

Storia, arte e manualità si incontrano nella ceramica dell’Umbria

Un’arte antica tramandata nel tempo continua, conservando i suoi tratti salienti, nelle botteghe e negli opifici dell’Umbria.

Stili e colori nascondono origini e storie diverse ma tutte egualmente affascinanti

 

 

LA VIA DELLA CERAMICA IN UMBRIA: DA ORVIETO A DERUTA

Da Orvieto a Deruta, uno degli itinerari della ceramica artistica in Umbria: l’eccellenza del made in Italy.

Orvieto e la ceramica

Parti per convenienza “autostradale” da Orvieto.  A spasso per il centro storico, da via Cavour svolta per via del Duomo, dove trovi la maggior parte di botteghe e negozi di ceramica: nella città della Rupe i colori e i decori della ceramica orvietana hanno radici lontane con riferimenti al vasellame metallico longobardo e franco.
Una visita al vicino Museo delle Maioliche Medievali e Rinascimentali potrà aiutarti a decidere quale stile e storia scegliere per il tuo souvenir. Il grande forno all’interno, l’unico del Quattrocento esistente in Italia,  dava forma ad una ricca e articolata serie di manufatti ceramici che potrai ancora vedere sul posto.
Prima di lasciare Orvieto, famosa anche per la lavorazione dell’oro e del legno (anche alcuni importanti locali sono arredati dalle botteghe artigiane), prendi l’occasione per una sosta golosa, la qualità media della ristorazione qui è di ottimo livello. Non puoi perdere la pasta tirata a mano, la palomba alla leccarda, tipica di questa zona, la cacciagione e il tartufo. Un caffè e riparti passando per la SS448, dove la vista del lago di Corbara vale da sola il viaggio: poi E45 fino a Deruta, un opificio a cielo aperto.

Deruta, un opificio a cielo aperto

Ovunque negozi, fabbriche e scuole di ceramica derutese. Il posto giusto per provare l’esperienza di “bottega” e diventare “apprendista ceramista” anche solo per un giorno: lavorare con il tornio o con l’argilla e vedere le idee prendere forma è veramente gratificante. Se sei a caccia di tradizione: gli ziri, vasi in terracotta in cui veniva conservato l’olio o le “scine”, catini in cui si lavava il bucato con la cenere. Ma anche una serie di oggetti convenzionali e non, tutti rigorosamente decorati a mano.
Molte opere di artisti derutesi sono esposte al Louvre ed in altri grandi musei del mondo: per un viaggio tra il moderno e l’antico, da non perdere una visita alla Fondazione Moretti e all’adiacente Museo regionale della Ceramica, scrigno di tesori come il pavimento della Chiesa di San Francesco o le mattonelle votive del vicino Santuario della Madonna dei Bagni. Se hai ancora tempo, la miglior conclusione del tour è a Ripabianca, il paese delle terrecotte, arroccato a due passi da Deruta

TESSUTI, PIZZI E RICAMI

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La tessitura, il ricamo, pizzi e merletti definiscono l’Umbria come terra dalla solida e variegata produzione tessile tradizionale. Uno spunto per approfondire la conoscenza dell’artigianato locale

La lavorazione dei tessuti in Umbria è un’attività diffusa capillarmente, con produzioni tipiche e tecniche di realizzazione molto varie. È possibile far risalire l’inizio di queste attività al XII secolo: specialmente le realizzazioni di maggiore successo, come quella delle tovaglie perugine, sono divenute nel tempo famose in tutta Europa, per la peculiarità delle tecniche di realizzazione e dei motivi decorativi.

Non ti sorprenderà scoprire che un patrimonio così antico e ricco non poteva essere dimenticato e che anzi, dall’inizio del secolo scorso, il recupero di tali tradizioni artigianali ha costituito di nuovo un motivo di eccellenza per la regione.

Spostandoti tra piccoli e grandi centri dell’Umbria trovi molti laboratori artigianali in cui la produzione, esclusivamente manuale, si basa sull’uso di tecniche e macchinari antichi, come il telaio Jacquard di fine Ottocento.

Ogni proposta ti guida alla scoperta di una di queste tipicità: la tessitura di Perugia con il tipico ricamo del Grifo che è simbolo della città o dei motivi geometrici rinascimentali; Città di Castello con tessuti a mano finemente lavorati e Montefalco; il ricamo su tulle di Panicale, introdotto all’inizio del secolo scorso, e quello su tessuto, col tipico Punto Assisi che le clarisse d’Assisi  già praticavano nel Duecento ereditandolo, forse, dai copti. La lavorazione del merletto a Orvieto conosce la sua produzione più superba con l’Ars Wetana nata nel 1907 per iniziativa di aristocratici locali. Avrai modo di conoscere la solidità e la bellezza elegante di una produzione antica e attuale allo stesso tempo.

IL DISTRETTO DEL CASHMERE

Shopping di qualità: il cashmere in Umbria tra negozi ed outlet.

Cosa c’è di meglio che avvolgersi nel caldo abbraccio di un maglione in cashmere? Cosa c’è di più fine ed elegante di un cappottino oppure una borsa tessuti con il pregiato filato? Se non puoi resistere al richiamo del fashion, devi fare un salto in Umbria.

Il polo del cashmere umbro conta numerosi outlet e punti vendita. Alcuni sono dei marchi affermati e molto conosciuti a livello internazionale, altri sono dei piccoli laboratori, ma tutti attenti alla moda, alla tradizione e alla qualità del prodotto. Partendo dall’esempio di alcune aziende leader nel settore, le altre aziende sono riuscite ad affermarsi creando una rete commerciale di successo.

Da Castiglione del Lago a Solomeo, da Bastia Umbra a Terni  passando per Perugia, Ripabianca e Torgiano. Le realtà che hanno fatto del Cashmere uno dei fulcri produttivi sono diversi e sparsi per tutta la regione. Gli affezionati turisti inglesi, che adorano questo tessuto hanno ribattezzato la zona del Trasimeno “Cashmere Valley”, considerando lo shopping da queste parti una delle buone ragioni per visitare l’Umbria, insieme ai tesori d’arte e alle bellezze naturali. Allora perché non segui anche tu l’esempio e i consigli di veri intenditori? Puoi acquistare dei bellissimi capi negli outlet delle aziende produttive e, in alcuni casi, visitare i luoghi in cui il cashmere viene prodotto.Se vuoi unire allo shopping un momento culinario, nella zona del lago Trasimeno puoi assaggiare i piatti a base di pesce lacustre come la carpa, il persico, l’anguilla o la tinca. Se invece sei un amante dei sapori particolari non perdere l’occasione per gustare un piatto a base di Fagiolina del Trasimeno, un legume coltivato sui terreni intorno al lago con una tecnica faticosa e ancora tutta manuale, dalla consistenza tenera e burrosa e dal gusto saporito.

 

I MAESTRI DELL’ARTIGIANATO

Le produzioni di artigianato artistico umbro affondano le loro radici nelle tradizioni storiche, alcune lavorazioni rimandano addirittura agli etruschi o ai romani. Scopri le eccellenze.

Nelle antiche botteghe è nata la tradizione artigianale umbra. Ancora oggi e talvolta negli stessi luoghi si tramandano gli antichi mestieri: l’arte dell’intaglio e la lavorazione del legno, così come l’arte orafa e del vetro.  La lavorazione di materiali è da sempre molto importante in Umbria: nel ‘400 e nel ‘500 un gruppo di orafi perugini, tra cui il cosidetto “Cellini” di Perugia,  opera accanto ai più grandi artisti del periodo. Qui trovi delle proposte che ti daranno la possibilità di vedere le botteghe e le collezioni di mobili di Città di Castello e Gubbio la cui tradizione risale alla fine del Quattrocento.  La grande diffusione della lavorazione del legno, era legata alla presenza di boschi ricchi di alberi dalle essenze pregiate.  Se i mobili d’artigianato sono la tua passione potrai comprare dei pezzi unici ed inimitabili. La lavorazione dell’oro è un’arte che negli ultimi anni sta subendo alcuni cambiamenti, volti a recuperare la tradizione: i maggiori laboratori, situati nella zona di Perugia, Torgiano e Orvieto, stanno recuperando l’originaria tecnica di granulazione etrusca.

Piegaro, nella zona del Lago Trasimeno, conserva la sua tradizione legata alla lavorazione del vetro.Scegli il tuo prodotto d’artigianato preferito e andrai a conoscerne la storia direttamente nei luoghi in cui viene lavorato.

I MAESTRI DELL’ARTE ORAFA E DEL VETRO

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L’ arte orafa e del vetro nei laboratori delle maestranze umbre.

La lavorazione dell’oro e del vetro in Umbria ha origini molto più antiche di quanto puoi immaginare. L’arte dei maestri orafi etruschi è abbondantemente attestata nell’orvietano: il Museo Faina di Orvieto ospita una sezione dedicata a questa arte antica, nella quale puoi ammirare la raffinatezza dei prodotti di questa lavorazione. Oggi Perugia, Torgiano, Spoleto e Terni sono i centri più importanti di questa attività: qui i maestri orafi hanno dato vita a una nuova produzione, riutilizzando l’antica tecnica etrusca della granulazione, che consiste nel saldare micro granuli d’oro, opportunamente fusi, su di una lamina dello stesso materiale, poi sagomata secondo le linee che si vogliono dare al gioiello. Se ti trovi a Torgiano, noterai la diversità del colore delle prodotti locali, dovuta alla la lavorazione tipica con oro di alto titolo.

Se ami l’artigianato di qualità e vuoi scoprire prodotti esclusivi, rivolgi la tua attenzione alla produzione locale del vetro: Piegaro è il borgo che vanta in Umbria la tradizione più antica, risalente al XIV secolo, quando i maestri piegaresi sono ricordati per la realizzazione delle vetrate del Duomo di Orvieto. Ti consigliamo una visita nel piccolo borgo fortificato: nel cuore del paese, lungo via Garibaldi, puoi ammirare l’antica vetreria, che dal 2009 ospita il Museo del Vetro, dove potrai conoscere di più su questa antica tradizione e sulla produzione attuale. Se è autunno, non ti sarà difficile incontrare lungo la strada che ti conduce al paese molti produttori intenti nella raccolta delle olive: Piegaro è collocato nel percorso della Strada dell’Olio Extravergine di Oliva DOP, una delle eccellenze enogastronomiche dell’Umbria.

L’artigianato del vetro è presente anche a Perugia, nello storico laboratorio Moretti-Caselli, in cui si producono vetrate artistiche dipinte sin dal 1859. La tradizione e la tecnica unica della famiglia sono ancora attive: a ridosso della parte meridionale della Rocca Paolina, nella suggestiva Via Fatebenefratelli, puoi visitare lo storico laboratorio-museo: sono particolarmente affascinanti i tipici ritratti, che sembrano dipinti ad olio, ma con una luce ed una brillantezza che la nelle tele non vedresti.

I MAESTRI MOBILIERI

Grazie alla tradizione dei Maestri mobilieri, l’Umbria è conosciuta in Europa come un punto d’eccellenza.

Se trascorri il tuo tempo libero alla ricerca di speciali pezzi d’antiquariato e i mobili in legno non possono mancare a casa tua, approfitta del tuo soggiorno in Umbria per conoscere la tradizione mobiliera.
L’arte del legno ha una lunga e ricca storia, fatta di maestranze locali ma anche di itineranti che divulgarono in Umbria novità tecniche e stilistiche; un esempio illustre è l’intagliatore intarsiatore Antonio Bencivenni che, formatosi nel cantiere di Palazzo Ducale ad Urbino, si trasferì a Perugia alla fine del ‘400 e realizzò in Umbria molte importanti opere: per il Collegio del Cambio su progetto del Perugino, il coro della Cattedrale di Todi e tanti altri superbi lavori che scoprirai. L’autore era anche noto per il suo carattere ironico: l’incisione della frase “De umbra asini domini nostri” ne è conferma! Il quattrocentesco studiolo che la bottega di Giuliano da Maiano realizzò per Guidobaldo da Montefeltro, un tempo nel Trecentesco palazzo ducale a Gubbio, si trova ora al  Metropolitan Museum di New York.
Nel rinascimento i palazzi diventano sedi  fastose di vita, anche gli arredi ne sono testimonianza: è in questo periodo che la tecnica dell’intarsio tocca i più alti esiti, fra questi puoi osservare il cassone decorato conservato nella Pinacoteca del Museo Civico di Gubbio e quello della fine del Cinquecento conservato nella Pinacoteca comunale di Città di Castello.

Quest’ultima merita una visita approfondita per conoscere meglio l’arte mobiliera. La città tifernate si è specializzata nella produzione di mobili in stile che vengono realizzati dalle sapienti mani degli artigiani con legno massello di recupero o stagionato; questi mobili sono ora un’eccellenza europea di design e tecnica di lavorazione. Nel mese di ottobre viene organizzata la manifestazione “Mostra del mobile”, completamente dedicata alla tradizione mobiliera tifernate e alle sue nuove declinazioni.
La grande tradizione dell’arte lignea a Città di Castello è testimoniata fin dall’antichità, la collezione di arredi donata nel 1912 dal mercante d’arte ed antiquario Elia Volpi, che puoi vedere visitando la Pinacoteca allestito nel cinquecentesco Palazzo Vitelli alla Cannoniera, ne testimonia la sua straordinaria varietà. In quegli anni venne iniziata la Scuola Operaia in cui appresero le conoscenze artistiche sia maturi artieri che garzoni di bottega. La tradizione è perdurata negli anni e, tutela di questa produzione e degli acquirenti, è stato recentemente istituito un marchio “Vero Mobile in Stile Altotiberino”.

TELERIE E VETRATE ARTISTICHE NEL CENTRO DI PERUGIA

 

Eccellenze manifatturiere come la tela e il vetro si possono trovare su tutto il territorio nazionale, ma ogni regione conserva una peculiarità che rende i prodotti unici e irripetibili. In questa proposta di visita vogliamo farti conoscere le sfumature uniche che connotano queste lavorazioni in Umbria.

Ti porteremo nel cuore di  Perugia, dove all’ombra delle mura etrusche alcuni artigiani conservano e tramandano antiche tradizioni.

 

Vicino Piazza Partigiani visita lo Studio Moretti Caselli, Museo-laboratorio di vetrate artistiche ed entra in contatto con una delle più antiche famiglie di mastri vetrai d’Italia.

Il museo-laboratorio si trova in una residenza quattrocentesca appartenuta alla famiglia dei nobili Baglioni. Francesco Moretti iniziò la sua attività nel 1859 e da allora la tradizione della lavorazione delle vetrate artistiche si è trasmessa da padre in figlio, arricchendosi degli studi e dei talenti di ogni componente della famiglia. Entrando nel laboratorio osserva le bellissime opere su vetro e poni particolare attenzione agli strumenti, alcuni ancora in uso, progettati e fatti realizzare artigianalmente dallo stesso Moretti, come il forno alimentato a legna per la cottura del vetro dipinto, gli strumenti per la manifattura delle trafile e quelli per la fusione del piombo.

Esci quindi dal laboratorio, attraversa il centro storico e dirigiti verso il quartiere Elce. Sali per via Tiberio Bernardi, una traversa di via Innamorati: in pochi minuti vedrai la chiesa di San Francesco alle Donne, sede del Museo Atelier “Giuditta Brozzetti”,famoso per la produzione di tele artistiche artigianali. La storia dell’atelier inizia nei primi anni del ‘900, quando Giuditta Brozzetti fondò un laboratorio per la produzione di tessuti artistici di alta qualità. Da allora, e per quattro generazioni, l’atelier è uno degli ultimi laboratori di tessitura a mano su telai jacquard rimasti in Italia.

Il luogo in cui ha sede il museo non ti lascerà indifferente: risalente al 1212, è la chiesa francescana più antica di Perugia. Nel 1252, il convento fu ceduto dai Francescani alle Monache Benedettine e, dopo questo avvenimento, assunse il nome di San Francesco alle Donne.

Le opere che troverai all’interno del museo sono di una bellezza unica e di una maestria segnata da anni di lavoro ed esperienza: vi sono tessuti con temi ispirati alle stoffe etrusche e alle “Tovaglie Perugine”,  tele utilizzate sugli altari delle chiese medievali del centro Italia alla fine del XII secolo (le “Tovaglie Perugine” sono rappresentate nei dipinti di Pietro Lorenzetti, di Giotto, del Ghirlandaio e di Leonardo da Vinci). Una delle attività che ha portato molto prestigio all’atelier è stato il restauro di un telaio originale del XVII secolo che ha consentito il recupero di una tecnica di tessitura di cui si era persa memoria: la “Fiamma di Perugia”.

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